Alea iacta est!
Raffaele Maisano
Anno domini 2020, 29 aprile.
The day after, ossia “L’alba del giorno dopo”.
In crisi pandemica, il nostro Ministero dell’Istruzione è pienamente all’opera e pubblica, in un sol colpo, quattro decreti in Gazzetta Ufficiale per i concorsi nella scuola.
Tutto chiuso, compreso scuole ed università, accademie e conservatori, ma il Ministero comunque procede: “alea iacta est”, avrebbe sussurrato qualche voce ferma all’interno del Ministero, ergendo la mano a guadare il fiume. E’ l’alba di una nuova era, quella dei concorsi banditi che, però, non si potranno espletare a breve (il Ministero ci dirà, poi, le date più in là, non c’è fretta). Intanto, però, facciamo le domande, perché quelle si possono fare: non come quelle per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto (che sono cartacee!) ma queste si, che sono esclusivamente online.
Quindi, anche se le Università e i Conservatori ed Accademie hanno dovuto, per causa di forza maggiore, ritardare negli ultimi mesi (ora, con grande diligenza, stanno recuperando il tempo) esami e tesi di laurea e che, di conseguenza, molti studenti potrebbero non completare il percorso di studi entro la data di scadenza della domanda (31 luglio), il Signor Ministero oltrepassa il fiume: poi, se il concorso si potrà espletare nel 2022, nessun problema, intanto, però, facciamo le domande (già si odono gli avvocati correre!).
Per la procedura straordinaria, riservata a chi ha tre anni di servizio, il Signor Ministero ha previsto una prova unica di 80 quiz, metà di competenze disciplinari, l’altra metà tra conoscenza didattico/metodologiche e conoscenza della lingua inglese. 80 quesiti a risposta multipla (quattro opzioni), 80 minuti, 80 punti (un punto per risposta giusta, 0 punti per errata o non data): non fa una piega!
Per esplicitare, poi, cosa s’intenda per competenze disciplinari, il Signor Ministero dell’Istruzione ha pubblicato, in allegato al Decreto n. 510, l’Allegato C, “Procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune - Programmi relativi alla prova scritta”: riservata mai fu termine più indicato, visto che in molti casi è praticamente ristretta a numeri inferiori alle dita di una mano.
Per la classe di concorso A-55, strumento o canto nei licei musicali, si legge: “Conoscenza critica delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola secondaria di primo e secondo grado”. Ovvio, i docenti devono conoscere a cosa gli alunni dovranno tendere ma, per cortesia, sarebbe stato meglio eliminare il temine critica (conoscenza critica!), ben poco compatibile con un quiz a premi.
Procedendo si legge: “conoscenza dei sistemi di notazione e della loro evoluzione storica”. Cosa intende in Signor Ministero? Ad occhio e croce la notazione, ci pare, è la medesima da più di qualche secolo! Forse il Signor Ministero si riferisce ai neumi? Se si, è cosa poco compatibile con gli strumenti moderni. Avranno, forse, sbagliato classe di concorso? Era forse da inserire come conoscenza caratterizzante per la A-53 “Storia della Musica”? non ci è dato sapere! Magari nel quizzone chiederanno se attorno al 1730, il buon Bach insegnando al talentuoso figlio Carl Philipp chiamava il do (nota) con altro nome (ut forse, magari re, mi oppure Gigino, nome proprio di persona) oppure se la croma era già croma oppure panino al burro.
Poi, si legge, sempre all’Allegato C, “conoscenza dell’evoluzione organologica del proprio strumento”: intenderà, forse, il Signor Ministero chiederci nel quizzone se il pianoforte di Liszt avesse le corde di ferro oppure di acciaio (mancherebbero ancora due opzioni) oppure se il clarinetto utilizzato dall’ottimo Schumann fosse diverso da quello di Ravel? Tutto ciò è d’indubbio interesse, ma non ci è dato capire cosa ne sarà della prova computer based, così italicamente denominata. Non è un compito scritto, dove poter dimostrare “conoscenza critica”, né una prova orale/pratica, dove discutere di argomenti pertinenti e mostrare il “saper fare” (unitamente “al saper essere”) tanto caro al Signor Ministero.
Continuando, “conoscenza dei repertori relativi al proprio strumento, anche a partire dalle fasi iniziali di studio”: nel quizzone (speriamo a premi) chiederete se Cesi-Marciano volume I (perdonate un nostalgico pianista che tira in ballo un volume che molti considerano ora come vecchio testamento) andrà bene al primo mese del primo anno oppure al secondo quadrimestre; oppure gradirete la risposta che, letto il Decreto Ministeriale 382 dell’11 maggio 2018, ai licei musicali si accede con una preparazione “teorica adeguata al livello richiesto” e “competenze definite dai repertori di riferimento di cui alla Tabella C”, e che i repertori lì previsti non sono individuabili “come fasi iniziali”? Avranno i nostri docenti modo di chiarire che le fasi iniziali di studio, leggendo testualmente, forse si espletano prima di accedere ai licei musicali, magari alle scuole medie ad indirizzo? Spulciare i passati decreti, quando soprattutto si strutturano prove d’esame che giudicano docenti già da anni in servizio nella scuola pubblica, non farebbe certo male e, magari, potrebbe contribuire a non scrivere imprecisioni.
Non intendo andare oltre, perché di cose da dire, su una sola paginetta dell’Allegato C, ce ne sarebbero a centinaia: mi chiedo solo se, nella stesura del mega quiz, il Signor Ministero avrà almeno l’accortezza di non trasformare un Concorso di Stato in un programma d’intrattenimento pre serale.
P.S. Simulando la prova d’esame. Competenze richieste (sempre dall’Allegato C)
“Conoscenza delle strategie per affrontare e risolvere i problemi esecutivi legati a repertori diversi per genere, stile, epoca storica, tradizioni musicali sia solistici sia cameristici”(!!!).
Quesito: Come risolveresti un passaggio a doppie terze in Beethoven e/o Prokofiev?:
Risposte: A (suono una sola nota, la più acuta)
B (all’atto dell’esecuzione, simulo un colpo di tosse)
C (suono con i piedi, ma quello già lo fanno in tanti!)
D (mi affido ai santi in paradiso, se suono Prokofiev; se suono Beethoven, non fa nulla, tanto era pure un tantino sordo!)